Pratiche del costruito

Anche i modi di abitare e di costruire influenzano il contesto e le nostre abitudini di vita sia in termini di libertà nelle nelle scelte quotidiane che di qualità dell’ambiente non solo naturale ma anche costruito.
I piani principali per affrontare la tematica sono almeno due: le conseguenze che i cambiamenti climatici hanno sull’ambiente urbano nel complesso e quelli che riguardano più nello specifico i nostri modi di abitare e di vivere negli edifici a diversa destinazione.

Riguardo il primo aspetto vari studi hanno messo in evidenza alcuni effetti specifici dell’interazione tra esiti dei cambiamenti climatici, come gli eventi estremi, e caratteristiche degli elementi e dei sistemi colpiti. Prima che lo sviluppo umano disturbasse gli habitat naturali, infatti, il suolo e la vegetazione facevano parte di un eco-sistema equilibrato che gestiva le precipitazioni e l’energia solare in maniera efficace. L’azione massiccia di espansione e costruzione delle città da parte dell’uomo ha tuttavia costituito un fattore di disturbo per il sistema naturale, portando sempre più frequentemente a situazioni tragiche come quelle che ormai non è raro vedere anche nel territorio della nostra penisola.

Relativamente agli impatti sui manufatti è evidente come alcuni effetti immediati delle piogge torrenziali possano comportare danni fisici agli edifici (in particolare agli elementi strutturali o di finitura) e alle infrastrutture, e conseguenti spese per il ripristino o la ricostruzione, come anche problemi di salute alle persone colpite e peggioramento della qualità dell’acqua. Tra gli effetti indiretti e più duraturi possiamo invece considerare la possibile interruzione delle attività economiche e sociali (con conseguente perdita della produzione industriale e agricola) o dei servizi (infrastrutture di trasporto, attività scolastiche, assistenza sanitaria, ecc.), così come purtroppo è già avvenuto in molti casi nelle nostre regioni.

Riguardo invece gli accorgimenti che si possono adottare, sono  ormai disponibili soluzioni sempre più “sostenibili” per proteggere gli edifici dagli effetti nocivi dei cambiamenti climatici, come l’introduzione di pannellature verdi (allo scopo di mitigarne l’impatto ambientale replicando la natura in facciata, migliorare il microclima dell’edificio, controllare il deflusso delle acque piovane ed aumentare la biodiversità urbana), l’impiego di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, l’utilizzo di schermature solari per le facciate sulle quali si vuole controllare l’esposizione al sole; l’installazione di pannelli con stazioni di rilevamento di parametri atmosferici e bioclimatici integrate.

Ma ci sono anche alcuni accorgimenti che tutti dovremmo adottare nella gestione delle nostre abitazioni, come piantare alberi per ombreggiare la casa in estate e dipingerla con colori che attirano meno il sole d’estate e che lo attirano di più in inverno; isolare termicamente la casa, sigillare gli spifferi.  

Nell'ambito di CClimaTT, Arpa Piemonte ha creato un nuovo calcolatore on-line che permette di misurare quanto il nostro stile di vita familiare e personale può incidere sulle emissioni di gas serra.

Il calcolatore si base sulla metodologia della carbon footprint (o impronta di carbonio) che esprime il totale delle emissioni di gas a effetto serra associate direttamente o indirettamente a un prodotto o un servizio.

Bollette e scontrini alla mano, prova a scoprire la tua impronta di carbonio al link:

www.arpa.piemonte.it/co2_footprint